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Mercoledì letterario.

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  Questa sera ti stupirò. di Patrizia Cancelliere   Se avessi saputo che sarebbe finita così ti avrei impedito di parlare! Te lo avrei impedito ad ogni costo! Forse ti avrei distratto chiedendoti il risultato della partita della scorsa domenica e tu ti saresti dilungato a raccontarmi prima l’azione che aveva portato al pareggio e poi quella del goal della vittoria. Il momento sarebbe passato e tu non te ne saresti più ricordato. Oppure avrei infilato lì, velocissima e senza parere, un commento sull’auto elettrica appena uscita, dicendo una castroneria perché tu potessi correggermi e immediatamente salire in cattedra e tenermi una lezione sui vantaggi del motore elettrico rispetto al termico. È un argomento troppo interessante, ne saresti stato completamente assorbito e avresti dimenticato tutto il resto. Altrimenti, intuendo che stavi per lanciarti, avrei potuto dirti, ancora una volta, quanto amo i bambini e i cani; sono sicura che ti saresti zittito all’istante, pr...

Buon inizio di settimana!

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« Non esiste un vascello veloce come un libro per portarci in terre lontane.»  Emily Dickinson Da qui all'eternità. di Gianna Fossati Se avessi saputo che finiva così ti avrei impedito di parlare. Sì, ti avrei imbavagliata, perché con te, Manuela, le mezze misure non esistono. Giorni fa, per caso, noi due abbiamo ricordato lo zio Michele, uomo di grande generosità, mancato senza eredi diretti. Incautamente, io ho fatto cenno alla cappella che lui aveva voluto costruire, destinando un posto a noi e a Melania, le sue tre uniche nipoti. Non potevo prevedere che tu, in men che non si dica, avresti convocato una riunione di famiglia per discutere di una eventualità, ringraziando il Cielo, non imminente per nessuna di noi. Il buon zio Michele ,nella sua lungimiranza, aveva pensato bene di riservare altri tre posti per i nostri rispettivi coniugi. Ma qui ti è scattata la molla. Nessun problema per me, Rosalba, che sono infelicemente vedova ormai da anni: il posto è regolarmente occupato. ...

Che sia un buon week-end ...

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Ama, sogna, viaggia, attendi, gioca, respingi, scegli, metti te stess* al prima posto, fai tutto quello che ti fa star bene, leggi. Il sottile confine di Patrizia Cancelliere   L'ho già visto quel viso , pensai guardando l'uomo sdraiato sul lettino accanto al mio e mi ci vollero ore per ricordare dove. Tutta colpa del fritto misto mangiato, anzi divorato, a pranzo, che mi pesava sullo stomaco come una lavatrice. Sapevo che, tornare in spiaggia a fare la pennichella al sole, non era una buona idea ma i pochi giorni di vacanza andavano sfruttati al massimo e, per l’abbronzatura, valeva la pena di correre qualche rischio. Addormentarmi di botto fu cosa di un attimo. La bocca semiaperta, un filino di saliva che colava sull’asciugamano, e sognai che un grosso gambero mi inseguiva per mangiarmi; la vendetta del fritto misto, di sicuro. Un pallone, lanciato in modo maldestro, colpì il lettino proprio mentre il gambero mi aveva acchiappata. Mi svegliai di soprassalto, spaventata, e,...

Buon caldo giovedì!

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  C'era un cinese ...   di Gianna Fossati “L’ho già visto quel viso!”pensai guardando l’uomo sdraiato nel lettino accanto al mio e mi ci vollero ore per ricordare dove. Sono arrivata alla spiaggia di primo mattino per sfruttare le ore migliori . Mi sprofondo nella sdraio proprio nel momento in cui una voce gentile mi rivolge un “Ciao! Come va?” Osservo subito il profilo orientale del mio vicino. Un cinese. E chi è? Mi affretto a rispondere: ”Ciao! Bene, grazie!” Una risposta neutra, educata, come si conviene a una signora della mia età e intanto penso che “Ciao!” lo dico a tutti i cinesi che incontro, ma questo che ci azzecca? Ha i capelli neri tagliati a spazzola, corporatura magra ma non scarna. Quanti anni può avere ? Non azzardo ipotesi. Sembrano tutti uguali. Nel frattempo mi faccio un film. Non è il fruttivendolo del mercato perché lo riconoscerei. E neanche il commesso dell’emporio dove ho comprato le infradito: a quest’ora è dietro il bancone. Lui continua: ”Anche tu s...

Immaginare, ricordare, creare, narrare ...

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  L’ho già visto quel viso di Emilia Bove   “L’ho già visto quel viso”, pensai guardando l’uomo sdraiato sul lettino accanto al mio e ci vollero ore per ricordare dove. In quel tempo passato uno a fianco all’altro senza dire una parola, avevo cercato di farmi venire in mente dove avessi potuto conoscerlo. Siccome dove ci trovavamo non c’era molto da fare ed in qualche modo bisognava trascorrere quell’intervallo prima che ci portassero al reparto a cui eravamo destinati, lo studiai molto bene ma inutilmente.  Il suo viso aveva profonde rughe che denotavano che avesse sofferto in un passato relativamente recente, ma ora era stranamente calmo e rilassato come se si fosse lasciato alle spalle tutto senza rimpianti. Non riuscivo proprio  a ricordare  dove l’avessi visto eppure avevo passato in rassegna tante esperienze della mia vita ma nessuna sembrava includere quel viso, probabilmente dovevo tornare ancora più indietro con il tempo. Intanto attorno a noi ...

Buona domenica di fine giugno.

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  L 'ho già visto quel viso di Roberto Ghione   L'ho già visto, quel viso, pensai guardando l'uomo sdraiato sul lettino accanto al mio e mi ci vollero ore per ricordare dove. Su un lettino accanto al mio c'è un uomo sdraiato, mi sorride, il suo sguardo è dolce, i sui occhi magnetici sembrano leggermi dentro. Conosco quel viso, sono certo di averlo già visto, ma non ricordo dove. Nei sogni il tempo si riduce, un'ora, un giorno, una notte possono diventare un attimo. Gli chiedo se ci siamo già incontrati, risponde che è possibile, quelli come lui sono sparsi un po' ovunque in mezzo a noi, ma questa volta è venuto apposta per me. Le persone inserite nel suo elenco, di cui io faccio parte, hanno preso consapevolezza dei passi falsi commessi durante la vita e vorrebbero, nell'ultima parte della loro esistenza, almeno in parte, rimediare. Per questo, i suoi superiori, hanno deciso di concedermi più tempo. Gli chiedo se ce ne sono tanti come me. “Non tantissimi” ri...

Buon fine settimana in compagnia di un nuovo racconto!

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  Un uomo affascinante quel Giacomo Casanova, mi piacerebbe che si accorgesse di me. di Emilia Bove.   Eccolo! Giacomo Casanova sta scendendo le scale e si avvia lungo la passeggiata che si snoda lungo il   mare. E’ di un’eleganza impareggiabile, quel suo modo di guardarsi attorno, di soffermarsi sui particolari e di osservare sfacciatamente gli occhi delle donne che   lo seguono eccitate mentre si avvia verso la spiaggia lo rendono ancora più affascinante.   In realtà il suo nome all’anagrafe è Giacomo Casanov ma tutti lo conoscono con il nome del grande avventuriero vissuto nel 1700, l’assonanza è stata naturale.   Ed anche la sua galanteria e la sua audacia sono uguali a quelle del suo omonimo.   Le mie amiche al suo passaggio scoppiano in risolini isterici, non riescono proprio a controllarsi, sono tutte agghindate e volutamente si sono   messe in vetrina perché ognuna di loro desidera essere guardata, anche solo per il gusto di dire...