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Visualizzazione dei post da 2023

Undicesimo incontro di scrittura creativa.

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 Di Natale parlano in tanti! Se ne parla per decantarne i pregi e difetti o semplicemente per riviverne alcuni passati immergendosi in nostalgie. Se ne parla usando parole di pace, di fratellanza, di amore oppure sottolineando come di queste parole abbia ormai perso completamente il significato.   Ma cambiare punto di vista ed esercitarsi a raccontare gli eventi da prospettive diverse, fa parte delle esercitazioni di un corso di scrittura. Il testo che vi propongo oggi, assieme agli Auguri di un Sereno Natale e un Felice 2024 ne è un buon esempio. E se vi andasse di lasciare un commento sappiate che sarà gradito all'autrice del testo, ma anche ai suoi compagni di corso.  A ciascuno il suo albero: un acero. di S.B. L’autunno si annunciava, timidamente, con i temporali di fine agosto. Poi, le notti più fresche di settembre, iniziavano a far raggrinzire le mie foglie verdi. Ero felice perché presto sarebbero tornati i bambini. Io e i miei fratelli ombreggiavamo il grande corti

Decimo incontro di scrittura creativa.

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Le emozioni sono difficili! Lo sono da descrivere, da raccontare, da condividere, da riconoscere, da accettare. Si annidano dentro di noi e a volte esplodono con tutta la consapevolezza necessaria ad accettare la loro esistenza.  Siamo tutti «bravi» quando dobbiamo condividere sensazioni considerate «buone», capaci di sottolineare quei valori che ci hanno insegnato, a volte, imposto, che ci hanno reso le persone che siamo. Ci sentiamo invece meno abili quando siamo invitati a parlare di quegli stati d'animo che non possono provocare o evocare sentimenti positivi.  La sfida a cui invito tutti i partecipanti al mio corso è provarci!  Non importa in quanto tempo, con quali parole, con che stile, ma provarci! Il testo che vi propongo oggi, ha perfettamente assolto il compito assegnato, ovvero scrivere una storia che avesse che contenesse una rabbia «inopportuna». Buona lettura! E se aveste voglia di lasciare un commento, sappiate che sarebbe il benvenuto! Cara Odette      di G.F.  

Nono incontro di scrittura creativa

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  C’è (anzi ci sono sono) personaggi principali nelle storie che scriviamo di cui non sempre abbiamo piena consapevolezza.   Sono le emozioni , positive, negative, utili, inutili, che danno consistenza ai personaggi, colore alle trame, senso al narrato. Se da un lato le persone tendono a ricordare gli eventi meno gradevoli della propria vita, quando si tratta di raccontare le emozioni forti e negative, emerge sempre un pochino di riluttanza. Una delle partecipanti al corso di scrittura creativa dell’Unitre, però ci è riuscita perfettamente a svolgere il compito richiesto.   O come odio di P.C. alias Agnese   Lei mi chiede, signor giudice, se odiavo mio marito? Me lo sono chiesto anch’io, sa. Certo, se arrivi a uccidere una persona, non la ami di sicuro, ma odiare … è una parola grossa. La mia famiglia mi ha insegnato che l’odio è una brutta cosa, che, se desideri far del male a qualcuno, se detesti quella persona, non sei un buon cristiano, lo diceva anche padre Mic

Ottavo incontro di scrittura creativa.

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  Ognuno ha il proprio concetto di narrazione che non sempre coincide con il proprio stile. Succede spesso che i partecipanti a un corso di scrittura dicano che vorrebbero scrivere come… e inseriscono questa possibilità tra gli obiettivi. Pur comprendendo quanto farebbe piacere essere un secondo Manzoni o Simenon, non posso fare a meno di pensare che è come dire: vorrei vivere la vita di un altro e non la mia.   Non ci sono stili migliori di altri. Ci sono stili e basta! Possono piacere o non piacere esattamente come possiamo piacere o non piacere noi come persone, ma proprio come accade nella vita il «cambiamento» avviene solo nel momento in cui si è capaci di accettare ciò che siamo. Il modo in cui scriviamo è unico e può modificarsi, crescere, cambiare oppure rimanere fermo, bloccato. La scrittura è un percorso. Lo stile il suo compagno di viaggio.   Atto unico di G.F.   Pomeriggio afoso di tardo settembre. La sala d’attesa della Guardia Medica di Rocca Cannuccia

Settimo incontro di scrittura creativa.

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  Ogni lettore ha le sue aspettative quando sceglie un libro. Gli adulti possono sceglierle in base ai loro interessi generi e autori, i bambini spesso si devono «accontentare» di ciò che viene loro comprato o regalato. I contenuti adatti ai più piccoli però, sono spesso anche quelli che attirano i grandi e, far sperimentare la scrittura di testi che ci permettono di esplorare le parti di noi che meno ascoltiamo, può essere divertente. Cenerentola, nella versione di Walt Disney canta: «Nel sonno non hai pensieri. Ti esprimi con sincerità …». Freud invece sosteneva che il sogno fosse «il modo in cui il nostro inconscio comunica con noi». L’autrice che vi propongo oggi ha sognato una sua paura. Vi racconto un sogno di A.P.   Ho paura dell’aereo, sì, direi da sempre. Tantè che non volo più. Dicono che sia una  fobia, forse superabile, ma ho fatto un sogno, questo: saliamo sull’aereo luccicante all’aeroporto di Torino, ansia; ci sistemiamo nei posti prenotati, aumenta l’ans

Sesto incontro di scrittura creativa.

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  Da che cosa si parte nello scrivere un racconto? Di cosa ha maggiormente bisogno chi lo scrive? Di fantasia? Di capacità di descrivere accuratamente i dettagli? Di un titolo che faccia da «indicatore di contenuto»? Di una immagine? Di una musica? Di saper interessare chi lo leggerà? Di capire quante parole siano necessarie perché la storia sia efficacemente narrata? Di silenzio? E perché no? Di una stagione?   Novembre di G.C. SAN MARTINO                               “La nebbia agli irti colli Piovigginando sale E sotto il maestrale Urla e biancheggia il mar; Ma per le vie del borgo Dal ribollir dei tini Va l’aspro odor dei vini L anime a rallegrar (…)   La poesia del Carducci mi consente di entrare nella stagione autunnale e specificatamente   nel mese di novembre così come lo vivevo io da ragazzo nel mio paese sito nel Monferrato Casalese. Non c’era il mare ma l’atmosfera era la stessa. La nebbia che specialmente al mattino avvolgeva ogni cosa si diradava

Quinto incontro di scrittura creativa.

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  Che ne pensate dei proverbi?  Vi piacciono?  Vi incuriosisce sapere come sono nati?  Quali messaggi educativi (ammesso che tutti ne abbiano) contengono?  Siete stati condizionati da qualcuno di loro? Scrivere permette di indagare anche quegli aspetti di noi che sentiamo essere fortemente condizionati da chi o da cosa abbiamo ascoltato in passato, magari trasformando le parole udite, in regole perentorie da seguire che mal si adattavano (o si adattano) a ciò che siamo.  Oggi con il testo che segue vi portiamo, appunto, nel mondo dei proverbi! Il proverbio che non mi è mai piaciuto di D.P. Non mi sono mai piaciuti i proverbi: trovo siano il modo frettoloso e furbo di definirli “detti popolari “ mutuando al popolo i più banali e scontati luoghi comuni. Troppo facile, sarebbe, calare la carta proverbi sulle donne con righe di sciocchi stereotipi del tipo chi dice donna dice danno, donne e buoi dei paesi tuoi o le incommentabili donna nana tutta tana o donna baffuta sempre piaciuta: prefe

Quarto incontro di scrittura creativa.

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 All'Unitre di Alessandria il laboratorio di scrittura è qualcosa di più di un un gruppo in cui sperimentare narrazioni e condividerle.  E' un «luogo di confronto», uno spazio senza confini, in cui giocare e creare narrazioni fatte di ricordi, fantasie, momenti allegri ed altri meno.  Un viaggio spesso tra passato e presente, tra ciò che eravamo e ciò che siamo, tra ciò che saremmo potuti essere e ciò che abbiamo deciso o potuto essere.  Ma poiché quando scriviamo, spesso parliamo più a NOI che agli altri, un buon testo non dovrebbe solo piacerci, gratificarci ma anche far entrare nel mondo di cui stiamo parlando, chi ci ascolta. Questo accadde ogni volta. Ed è un bel momento! Quella volta in cui … di A.C.   A volte la percezione sbagliata di una parola porta a interpretazioni del tutto distorte dalla realtà. A questo proposito ricordo quella volta in cui presi un madornale abbaglio tragicomico. Era giugno inoltrato, Edoardo aveva 6 anni e Carlo l’aveva portato in piscina

Terzo incontro di Scrittura Creativa.

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  Durante un corso come questo la risorsa maggiore è il gruppo. L’insieme di persone che creativamente si mettono in gioco e, scrivendo parole, creano narrazioni capaci di evocare ricordi, sensazioni, emozioni. Quando ci accingiamo a comporre un testo subentra quasi sempre una lieve paura di non trovare il modo migliore per farlo. Oppure di non riuscire a trasmettere quello che vorremmo a chi eventualmente lo leggerà. Ma scrivere è prima di tutto una comunicazione con noi stessi. Un modo alternativo per comunicare ciò che a parole forse non avremmo mai detto. Il testo che vi propongo oggi, scritto da un partecipante al corso, ha per titolo: «Ho fatto un sogno».   Ho fatto un sogno di Roberto D. Ho sempre pensato che quello che ingurgito alla sera, influisca sulla mia psiche nella notte! Se ceno a insalata, non succede nulla! Se ceno a insalata e … mozzarella… sogno! Sono arrivato alla conclusione che a seconda del prodotto caseario mangiato, il mio sonno viene turbato

Cosa accade ad un secondo incontro di scrittura creativa.

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A l secondo incontro, le presentazioni, l'elenco delle motivazioni per cui ci si è iscritti, il piacere sincero di aver rivisto volti conosciuti e quello di poter far diventare famigliari gli altri, finisce in sfondo.  Come quando ci si incontra nel punto di ritrovo per un viaggio e dopo i convenevoli, dopo essersi seduti sul pullman, a volte accanto a chi già conosciamo, altre volte vicino a qualcuno che avremo il tempo di conoscere durante il percorso, finalmente si parte.  La prima tappa di questo viaggio ha un titolo: «ho fatto un sogno.» Sognare è importante.  Bisognerebbe darsi il permesso di farlo anche ad occhi ad occhi aperti. Abituarsi a far uscire i propri sogni dai cassetti nei quali spesso li teniamo segregati.  Salvator Dalì diceva che: «il corpo umano è pieno di cassetti segreti». Ve ne propongo uno, scritto da una partecipante al corso che preferisce firmare il testo con una sigla: E.B.  Vi auguro una buona lettura e se vi andasse di lasciare un commento, lo farò av

Perché partecipi a un corso di scrittura creativa?

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9 ottobre 2023 - Lezione n. 1 C'è sempre una quota di curiosità quando incontro per la prima volta un gruppo di partecipanti a un corso di scrittura creativa.  Ed è proprio questa curiosità che mi spinge a chiedere, ad ognuno di loro (ieri erano ben 18!) quali siano le motivazioni e cosa si aspettino da un corso di scrittura.  Tra le risposte ricevute vi era una costante: riuscire a creare un testo che contenga emozioni! Ma per poterle scrivere è necessario prima contattarle.  Noi siamo in grado di attribuire un nome a ciò che sentiamo? L'esercizio assegnato in classe ha dimostrato che, se indotti a farlo, sebbene non si tratti di un compito facile, lo possiamo fare.  Ed è incominciato così, ieri, un viaggio creativo lungo mesi, durante il quale si incontreranno e realizzeranno i progetti di persone che amano la scrittura, amano raccontarsi, amano mettersi un gioco.  E' mia intenzione, condividere con i lettori del blog, il viaggio e quindi, con il permesso degli autori, ce

Facile, difficile, non saprei ...

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 Ci sono pagine difficili da riempire. Narrazioni che vorremmo restassero nella nostra testa, ma che anche se non condivise arrivassero agli altri, facendoci sentire meno soli, meno sbagliati, meno in difficoltà. E poi ci sono storie che siamo impazienti di raccontare, che immaginiamo poter costruire in modo perfetto, interessante, coinvolgente.  Credo che il rapporto con la scrittura sia quanto di più intimo e complicato si possa sperimentare. E sono anche convinta che scoprirlo non sia semplice.  Tempo fa una persona che aveva partecipato a un mio corso, mi disse che aveva incominciato a tenere un diario di fantasia. Annotava giorno per giorno quello che le accadeva ma trasformando tutto in eventi positivi e opportunità. Mi spiegò che questo la aiutava a non rimuginare sulle negatività, sulle difficoltà e sui fallimenti o sulle situazioni che lei percepiva come tali, e che poco alla volta, aveva incominciato a liberarsi dalle sensazioni negative e a dare a ciò che gli capitava, un si