Facile, difficile, non saprei ...

 Ci sono pagine difficili da riempire.

Narrazioni che vorremmo restassero nella nostra testa, ma che anche se non condivise arrivassero agli altri, facendoci sentire meno soli, meno sbagliati, meno in difficoltà.

E poi ci sono storie che siamo impazienti di raccontare, che immaginiamo poter costruire in modo perfetto, interessante, coinvolgente. 

Credo che il rapporto con la scrittura sia quanto di più intimo e complicato si possa sperimentare. E sono anche convinta che scoprirlo non sia semplice. 

Tempo fa una persona che aveva partecipato a un mio corso, mi disse che aveva incominciato a tenere un diario di fantasia.

Annotava giorno per giorno quello che le accadeva ma trasformando tutto in eventi positivi e opportunità. Mi spiegò che questo la aiutava a non rimuginare sulle negatività, sulle difficoltà e sui fallimenti o sulle situazioni che lei percepiva come tali, e che poco alla volta, aveva incominciato a liberarsi dalle sensazioni negative e a dare a ciò che gli capitava, un significato meno opprimente e frustrante. 

L'aspetto curioso è che non aveva partecipato a un corso sulla diaristica, ma a un corso sulle fiabe e che, sebbene ne avesse scritta qualcuna, durante gli incontri aveva incominciato a pensare che la struttura della fiaba ben si coniugasse con il suo personale bisogno di dare una volta alla sua esistenza. 

In questi anni di corsi di scrittura ho imparato che nessuno conosce veramente il suo rapporto con la narrazione se non dopo averla sperimentata, almeno una volta. 



Commenti

Post popolari in questo blog

Cosa accade ad un secondo incontro di scrittura creativa.

Undicesimo incontro di scrittura creativa.

Terzo incontro di Scrittura Creativa.