Buon Ferragosto!
Magica Parigidi Roberto Ghione
Naturalmente sapeva come si chiamava la cameriera e chiacchierò con lei mentre raggiungevano il tavolo accanto alla finestra.
Era uno dei ristoranti famosi di Parigi. Prenotare un tavolo per cenare voleva dire mettersi in lista e aspettare. Per lui, l tavolo, era a disposizione tutti i giovedì, alle venti e trenta, accanto alla finestra del palazzo in Places des Vosges dove la vista spaziava dalla “Butte Monmartre” sino alla Tour Eiffel illuminata dalla luna.
Quando arrivava, solitamente puntuale, la cercava con gli occhi.
La cameriera lo raggiungeva, contenta di rivederlo.
“Buonasera Elena, come va?”
“Abbastanza bene grazie, e lei?”
“Discretamente.”
Queste parole di circostanza ne celavano altre che entrambi non avevano mai osato pronunciare. Arrivati al tavolo, rimanevano un attimo davanti alla finestra, lontani da tutto, ammirando quel panorama seducente.
“I tuoi occhi sono così belli da togliere il fiato a chi li guarda. Sei una donna affascinante, potresti, con la stessa naturalezza, sfilare come modella in un evento di alta moda.”
“Mi piaci, qui sei a tuo agio ma lo saresti anche in un bistrot di Montparnasse. Sei un uomo non di mondo ma del mondo.”
Questo i loro occhi comunicavano silenziosamente. A cena finita, la cameriera lo accompagnava all'uscita salutandolo cortesemente. Ma Parigi, in certe notti di luna piena, diventa magica e fa sì che i sogni si avverino.
“Elena, gradirebbe passeggiare con me?”
“Con piacere”, rispose la cameriera e, tolta la divisa, indossò il suo “Montgomery”, e insieme, sparirono nella notte parigina.
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