Buon lunedì
Vacanza al lago di Gianna Fossati.
Naturalmente
sapeva come si chiamava la cameriera e chiacchierò con lei mentre raggiungevano
il tavolo vicino alla finestra.
Parlarono del
tempo e del menu del giorno, ma Miranda si guardò bene dall’accennare a Emma i
suoi pensieri della notte. Sperò di non avere gli occhi cerchiati per lo scarso
riposo e che il correttore avesse fatto il suo dovere.
L’acqua del lago
brillava sotto il sole. Era bel tempo come lo era sempre stato in quella
vacanza, in realtà una fuga, un’evasione ben pianificata da vincoli familiari e
routine quotidiana. All’inizio era stata un’avventura entusiasmante, seducente,
ma ormai da giorni Miranda si era accorta che il gioco non valeva la candela.
Mentre si sedeva al tavolo, si ripeté per
l’ennesima volta che il suo partner si era rivelato ben al di sotto delle
aspettative: tra l’altro geloso e pignolo fino alla pedanteria.
Come ogni mattina
avrebbe trovato da ridire sulla colazione o sulla disposizione degli oggetti
sul tavolo. Miranda aveva riflettuto a lungo sul discorso da fargli: non era
abituata a scaricare un compagno, peraltro una persona importante, e temeva di
non utilizzare parole appropriate. Fece cenno a Emma che avrebbe ordinato più
tardi e colse nella ragazza una strana esitazione.
Le si leggeva
forse in viso il suo cruccio?
Mentre attendeva
che lui arrivasse, controllò furtivamente trucco e acconciatura. Era perfetta.
Intanto che Emma serviva agli altri tavoli, si accorse che diversi clienti le
rivolgevano rapidi sguardi e qualche sorriso. Scacciò l’idea di non essere in
ordine, impeccabile e puntuale, insomma, la Miranda di sempre.
Gli occhi corsero
all’orologio: questa volta era lui a non essere puntuale!
Tanti tavoli si
erano ormai liberati. Emma si avvicinò e, fingendo di sistemare meglio le
posate, le sussurrò: “Signora, se n’è andato stamattina presto…”
Con un rapido
motto di disappunto Miranda si girò verso la finestra per poi ammettere subito
con se stessa che si era tolta un gran peso dal cuore.
“Emma, stamattina
per me un caffè forte, grazie!” ordinò con un ampio sorriso.
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