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Visualizzazione dei post da 2025

Buon lunedì

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  Vacanza al lago  di Gianna Fossati. Naturalmente sapeva come si chiamava la cameriera e chiacchierò con lei mentre raggiungevano il tavolo vicino alla finestra. Parlarono del tempo e del menu del giorno, ma Miranda si guardò bene dall’accennare a Emma i suoi pensieri della notte. Sperò di non avere gli occhi cerchiati per lo scarso riposo e che il correttore avesse fatto il suo dovere. L’acqua del lago brillava sotto il sole. Era bel tempo come lo era sempre stato in quella vacanza, in realtà una fuga, un’evasione ben pianificata da vincoli familiari e routine quotidiana. All’inizio era stata un’avventura entusiasmante, seducente, ma ormai da giorni Miranda si era accorta che il gioco non valeva la candela.  Mentre si sedeva al tavolo, si ripeté per l’ennesima volta che il suo partner si era rivelato ben al di sotto delle aspettative: tra l’altro geloso e pignolo fino alla pedanteria. Come ogni mattina avrebbe trovato da ridire sulla colazione o sulla disposizione degli...

Buon Ferragosto!

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 Magica Parigi di Roberto Ghione Naturalmente sapeva come si chiamava la cameriera e chiacchierò con lei mentre raggiungevano il tavolo accanto alla finestra.  Era uno dei ristoranti famosi di Parigi. Prenotare un tavolo per cenare voleva dire mettersi in lista e aspettare. Per lui, l tavolo, era a disposizione tutti i giovedì, alle venti e trenta, accanto alla finestra del palazzo in Places des Vosges dove la vista spaziava dalla “Butte Monmartre” sino alla Tour Eiffel    illuminata dalla luna.  Quando arrivava, solitamente puntuale, la cercava con gli occhi.  La cameriera lo raggiungeva, contenta di rivederlo.  “Buonasera Elena, come va?” “Abbastanza bene grazie, e lei?”  “Discretamente.”  Queste parole di circostanza ne celavano altre che entrambi non avevano mai osato pronunciare. Arrivati al tavolo, rimanevano un attimo davanti alla finestra, lontani da tutto, ammirando quel panorama sedu...

Buon inizio di settimana!

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                                   Carina di Gianna Fossati Ciò detto scese con lei in cucina e diede un’occhiata in giro, per vedere se c’erano novità a conferma delle sue teorie… L’occhiata di Pietro fu più che rapida.  Era cambiato tutto: la cucina della nonna come lui la ricordava non c’era più. Mentre sua figlia Elsa magnificava l’opera del loro architetto e si lanciava a parlare di piastre a induzione, di tavolo a scomparsa e di mille novità tecnologiche, come se lui fosse un troglodita invece che un navigato elettricista in pensione, Pietro cercava invano il vecchio camino, il tavolo rettangolare con il piano di marmo, il lavello in pietra con la tendina di cotone a quadretti, il lampadario bianco plissé. Inutile cercare gli antichi profumi dei piatti della sua infanzia. Tutta quella profusione di faretti e le piastrelle color vino gli facevano girare la testa. Quando av...

Buon fine settimana!

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  Sveta di Patrizia Cancelliere   Trovai la lettera nel terzo cassetto dell'armadio, nascosta sotto magliette sbiadite e fuori moda. Mamma sapeva che, quando lei se ne fosse andata, avrei passato del tempo fra le sue cose per sentirla ancora vicina, per non lasciarla del tutto e quindi era certa che l’avrei trovata.   L’aveva conservata per me, per darmi la possibilità di prendere la decisione più importante della mia vita. Aprii la busta, indirizzata a lei, e lessi:   Cara Emilia,   mi chiamo Svetlana, Sveta per gli amici e le persone care e sono la figlia di Pietro, l’uomo che è diventato suo marito. Sono nata in un paesino sul Don i cui abitanti hanno assistito con orrore alla disumana “ritirata di Russia” dei soldati italiani. Essi erano nemici per noi ma fra questi uomini, dispersi, che arrancavano a un passo dalla morte e i miei compaesani, donne, vecchi bambini, sfiniti dalla povertà e dalla medesima guerra, si stabilì un’incredibile comprensione ...

Buon giovedì di agosto!

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  Un marito attento di Roberto Ghione   Ciò detto, scende con lei in cucina e da' un' occhiata in giro, per vedere se ci sono novità a conferma delle sue teorie.   “ Vedi anche tu, Elide, la tovaglia messa da una parte e le sedie spostate come se qualcuno si fosse coricato sul tavolo.”   “ Ma Italo, ci saremo dimenticati di sistemare ieri sera. “   “ No Elide, io sono preciso, qui c è qualcosa che non va, una   presenza... non so, ma lo scoprirò, questa notte dormirò sul   divano in cucina e la vedremo!”   “ Ma Italo, non ti sembra di esagerare!”   “ Non esagero affatto, lo vedrai, tu dormi pure di sopra.”   Passata la notte Italo si sveglia imbronciato per essersi lasciato   cogliere dal sonno e con il disappunto di trovare tutto in ordine.   Sale in camera da letto e trova Elide appena sveglia.   “Elide, la finestra è aperta e come mai, dalla mia parte, il letto   è tutto disfatto?”   “ ...

Buon lunedì.

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                              Aretha Franklin di Gianna Fossati Trovai la lettera nel terzo cassetto dell’armadio, nascosta sotto magliette sbiadite e fuori moda. Oggi ho deciso, in preda a sacro furore, di ripulire l’armadio: è un lavoro che non amo affatto, ma quelle maglie che risalgono al Triassico gridano vendetta al cospetto di Dio. Al tatto sotto la lana sento della carta.   È una busta di forma allungata, senza francobollo e senza indirizzo, ma basta un attimo per individuare il mittente. La tua calligrafia è sempre stata inconfondibile: uno stampatello perfetto nella sua geometria. Zero punteggiatura. Nessuna indicazione di data né di luogo. Anche se di tue lettere ne ho poche, so già che il testo sarà telegrafico. Quando l’avrai scritta? Non lo so. Cerco di ricordare, ma non è facile. Eri senz’altro fuori città. Torino? Come al solito me l’avrai consegnata a mano, al ritorno. Mi pare ...

Ultimo racconto di luglio.

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  Fissare intensamente di Patrizia Cancelliere     Non abbandonava con gli occhi quella finestra dai vetri sporchi, dalla tenda di velluto cremisi che risaliva al tempo di Luigi Filippo. E anche quel giorno, come ogni altro, la sua pazienza fu premiata. Nel suo cuore sapeva che, prima o poi, lei si sarebbe affacciata e allora lui sarebbe stato felice. E quindi non gli era pesante aspettare, lo faceva sempre, più o meno alla stessa ora. Arrivava quasi con indifferenza, guardandosi intorno e fingendo di osservare quel panorama che, in verità, conosceva a memoria.  Se era estate o c’era il sole forte, si fermava un pochino sotto la grande quercia, a rinfrescarsi all’ombra della sua chioma spessa e, a volte, faceva una sosta lì anche se pioveva o nevicava, sebbene l’acqua che gli scorreva addosso non lo infastidisse più di tanto. I fiocchi di neve che gli svolazzavano davanti agli occhi lo rallegravano e, quando era di buon umore, in un gioco infantile, cercava di af...

Buon inizio di settimana dal laboratorio di scrittura creativa dell'Unitre di Alessandria!

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L'antica dimora di Nicoletta Frigo   Non abbandonava con gli occhi quella finestra dai vetri sporchi, dalla tenda di velluto cremisi  che risaliva al tempo di Luigi Filippo. Pensava:  sarà alta almeno tre metri! E tutte quelle  cornici, i vetri colorati, la maniglia di ottone completamente ossidata…come cavolo ci arrivo  sull’arco acuto che sfiora il soffitto? Pulizia acrobatica? Magari un paio di molle sotto le suole  e… «Come le dicevo, la Contessa tiene molto alla pulizia e ora che ha deciso di tornare a vivere  qui al castello, si aspetta di trovare tutto al meglio. Lei è la persona giusta. È sveglia e ha  buon senso pratico. Ha dieci giorni per rimettere a lucido le stanze, dove vivrà la Contessa. In  fondo sono solo quattro, quelle al piano nobile, tutte rivolte a sud. Le più confortevoli. Venga  le mostro le altre.» Seguì perplessa il compassato custode del maniero, vestito come un Lacchè e decisamente  fuori tempo, come tutt...

Le frasi che non dimentichiamo

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Ognuno di noi ricorda le frasi ascoltate o che ci sono state dette durante l'infanzia. Cariche di significati che non sempre siamo stati n grado, allora, di comprendere... L’età del perché di Gianna Fossati.   Non abbandonava con gli occhi quella finestra dai vetri sporchi, dalla tenda di velluto cremisi che risaliva ai tempi di Luigi Filippo. Dalla camera dei nonni, dove Annina, quattro anni, dormiva, si vedeva la casa dirimpetto, con i muri chiari e una finestra con le persiane spalancate e i vetri polverosi sempre chiusi. Annina sapeva bene che, in quelle calde mattinate estive, nonna a una certa ora spalancava tutto, faceva prendere aria a lenzuola e cuscini. Respiravano anche le tendine a fiorellini, così allegre e ariose che non somigliavano per nulla ai tendoni pesanti dal colore troppo intenso che lei continuava a fissare. Le ricordavano il sipario del teatrino della scuola materna. Cosa nascondevano? E perché? Non aveva avuto risposte in casa, ma non desisteva ...

Buon mercoledì!

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  La prudenza di Patrizia Cancelliere   Era una persona, all'apparenza, del tutto simile a quelli che si incontrano nei quartieri eleganti delle grandi città, per vendere aspirapolvere oppure prodotti per pulire le case di lusso. Di solito i suoi gesti erano calmi e misurati ma ora percorreva il ponte a grandi passi lasciandosi alle spalle i giardini del castello. In accordo con la sua rabbia, le falde del cappotto nero, ad ogni passo, sbattevano furiosamente contro le sue gambe. Questa volta l’hai vinta tu , pensava, ma so tutto di te e ti ritroverò . Seduto su una panchina appartata nei giardini del castello di Schwerin, l’uomo tirava molliche di pane alle papere. A quell’ora del mattino i vialetti erano deserti: il freddo dei primi giorni di aprile scoraggiava ancora le passeggiate in quel luogo meraviglioso. Il suo aspetto era anonimo, infagottato nel pesante cappotto nero, il cappello ben calzato, non avrebbe attirato la curiosità di nessuno che si fosse trovato...

Buon inizio di settimana!

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  Fuori programma di Roberto Ghione Era una persona, all'apparenza, del tutto simile a quelli che si incontrano nei quartieri eleganti delle grandi città, per vendere aspirapolveri oppure prodotti per pulire le case. Quando, quella sera, suonarono alla porta, rimasi sorpreso. "Strano", pensai, "di lunedì e poi dopocena". Di solito la nottata della partita a carte era il venerdì. Erano ormai 10 anni che vivevo in quel paesino sperduto tra le montagne. Un brivido gelido mi corse lungo la schiena. Mi dissi che avrei fatto meglio a non aprire, ma poi pensai che non sarebbe servito a niente. L'oscurità era deturpata dalla luce del porticato. Faceva freddo, ma l'uomo in piedi di fronte a me, sembrava non accorgersene. Era decisamente elegante. Completo fumo di Londra, scarpe artigianali di un buon cuoio morbido, sul capo un Borsalino leggermente inclinato. "Posso entrare?", mi chiese, i suoi occhi erano duri, decisi. Ci sedem...

Buon fine settimana dal corso di Scrittura Creativa di Unitre Alessandria.

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  Un giovane di bell'aspetto. di Gianna Fossati Era una persona all’apparenza del tutto simile a quelli che si incontrano nei quartieri eleganti delle grandi città, per vendere aspirapolvere oppure prodotti per pulire le case di lusso. Al suono del campanello Nino vide sul monitor un giovane biondo, capelli molto corti e occhiali a giorno, giacca e cravatta perfette, un grosso borsello a tracolla. Pensò: "Assicuratore? Boh!”   Poi chiese: ”Chi è?”    “Faralli, della ditta aspirapolveri per la casa!” fu la laconica risposta. “Ha un appuntamento?” “Sì, dalla famiglia Farchioni!” Nino, solerte portinaio di una villetta Liberty sulla collina del Vomero, aprì il cancello riservandosi di verificare l’identità dell’uomo prima di lasciarlo salire. Mentre lo sconosciuto attraversava il vialetto si udì un fracasso improvviso. Una massa informe irruppe dal cancello travolgendo fioriere e bidoni dell’immondizia con un fracasso infernale. Nino intravide a stento un ...

Buon giovedì

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  La vera storia del marito smidollato. di Patrizia Cancelliere   Venerdì 14 settembre, ore 8,00 Immerso in un sonno pesante, sentì vagamente una suoneria, ma non si rese conto che era il telefono e che sua moglie si sporgeva sopra di lui per rispondere. Solo quando la sentì prendere accordi con il rom, come spesso succedeva, realizzò che il suo momento era arrivato, e, ormai completamente sveglio, non si fece sfuggire neanche un particolare della conversazione.   Ore 18,00 “Esci anche questa sera, bella Signora della Notte?” E poi aggiunge, guardando la moglie con un sorriso malevolo, “Credo che un giorno ti farò interdire, non sarà difficile, tutta la città sa che sei pazza.” L’uomo la apostrofa con aria sarcastica, alzando gli occhi dal registro che sta compilando. Lei è entrata nello studio, elegantissima in un vestito di chiffon rosso, le scarpe in tinta, col tacco a spillo, in mano la pochette e il turbante che le darà un’aria esotica e   misteriosa....

Buon inizio di settimana.

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C'è un momento, quando scriviamo un testo, anche di fantasia, in cui creatività e narrazione di sè si incontrano, a volte si scontrano, si osservano. In un corso di scrittura creativa si impara a riconoscere il limite della condivisione, oppure il modo per rendere il personale, oggettivamente impersonale. I corsi di scrittura creativa presso l'Unitre di Alessandria, si tengono il lunedì e il mercoledì pomeriggio a partire da ottobre. Per informazioni puoi contattare la segreteria o me. A testa in giù di Alessandra Santoboni "Che palle!!   Credevo di aver trovato la posizione giusta tra sole e ombra e invece no!" Eccolo qui che ,nonostante l'ombrellone, quel piccolo, ma acutissimo raggio di sole mi raggiunge " trafiggendomi" gli occhi .  Quasi di scatto mi alzo ma non abbastanza agilmente perché infatti cado dal lettino! " Che vergogna!!" penso tra me e me . " proprio su questa spiaggia, con questa infinita quantità di ombrelloni dovevo fa...

Buon fine settimana!

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  Piccola Mary di Gianna Fossati Immerso in un sonno pesante, sentì vagamente una suoneria, ma non si rese conto che era il telefono e che sua moglie si sporgeva sopra di lui per rispondere. No, non era la pelle morbida e profumata della piccola Mary che lui nel sogno stava stringendo a sé. Era il gomito rugoso di sua moglie che lo riconduceva alla realtà e la voce inconfondibile del telefono era quella della Centrale. “Maledizione, una rapina! ”biascicò Bob, afferrando i pantaloni. Sua moglie sbuffò guardando la radiosveglia che segnava le tre. Sempre troppo presto per un uomo che contava i giorni che lo separavano dalla pensione. Si vestì automaticamente e, come per anni aveva fatto, scese alla sua auto e si sintonizzò sul canale dedicato. Si parlava di un emporio nella Trentacinquesima. Bob pensò subito a un balordo o a qualche tossico, come da routine. Ma mentre si augurava di non dover usare la Beretta M9 che portava alla cintura e che negli ultimi tempi gli pesava sempre di p...

Mercoledì letterario.

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  Questa sera ti stupirò. di Patrizia Cancelliere   Se avessi saputo che sarebbe finita così ti avrei impedito di parlare! Te lo avrei impedito ad ogni costo! Forse ti avrei distratto chiedendoti il risultato della partita della scorsa domenica e tu ti saresti dilungato a raccontarmi prima l’azione che aveva portato al pareggio e poi quella del goal della vittoria. Il momento sarebbe passato e tu non te ne saresti più ricordato. Oppure avrei infilato lì, velocissima e senza parere, un commento sull’auto elettrica appena uscita, dicendo una castroneria perché tu potessi correggermi e immediatamente salire in cattedra e tenermi una lezione sui vantaggi del motore elettrico rispetto al termico. È un argomento troppo interessante, ne saresti stato completamente assorbito e avresti dimenticato tutto il resto. Altrimenti, intuendo che stavi per lanciarti, avrei potuto dirti, ancora una volta, quanto amo i bambini e i cani; sono sicura che ti saresti zittito all’istante, pr...