Nove lezioni e nuovi progetti!
Riprendono con oggi le pubblicazioni di alcuni dei testi scritti dagli allievi del corso di scrittura dell'Unitre di Alessandria mentre sta prendendo vita un nuovo entusiasmante progetto.
Continuate a seguirci e a lasciare i vostri commenti.
FATIMA
di Sandra Bruno
Nella capanna sbilenca una mamma, senza
più lacrime, prepara il pane. Il fumo denso avvolge la tristezza, il profumo
buono del pane dona al cuore la speranza.
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Due stelle non rischiarano la notte, il buio opprime.
Il fragore del vento ferisce. Il freddo spegne il cuore. Uno schianto, voci
lontane rimbalzano tra gli schizzi dell’acqua.
“Amed, Amed dove sei? Said, Jasmine, Hassan dove
siete? Non vi sento?”
Le labbra impastate, di sale e di paura, si muovono a
stento. Le parole un soffio tra le onde. “dove siete? Non vi vedo, non vi
sento?”
Le orecchie ferite da suoni angosciosi. Grida lontane
sempre più lontane.
“Fatima, Fatima sono qui. Sono vicino a te”
“Amed, non ti vedo… parlami”
“Sono vicino a te” le parole arrivano sfrangiate
“tieniti forte…”
“Amed, questa è la libertà che dicevi? Ho freddo
Amed…”
“Muovi piano le gambe, ma reggiti forte…”
“Ho paura Amed, dove sei? Vorrei abbracciarti?”
“Sono qui vicino” la voce è lontana “non aver paura ci
salveranno, senti quel rumore è un aereo, ci hanno visti adesso verranno”
“lo sento Amed” i suoni si confondono. Come sarà il
rombo di un aereo, Fatima non l’ha mai sentito.
“Fatima parlami… ti devo sentire…”
“Amed ho fame, sento il profumo del pane che la mamma
cuoceva”
“Presto ci salveranno, arriverà la nave. Non lasciano
morire nessuno in mare. Ci daranno pane e latte caldo”
“Amed, sono stanca ho sonno…”
“Non dormire, non dormire. Fatima tieniti forte e
parla, chiama, grida aiuto. Arriveranno …”
“Amed parlami ancora dimmi dove andiamo…”
“Fatima andiamo dagli zii in Francia. La staremo bene.
Poi verrà anche la mamma …”
“Aiuto, aiuto… c’è qualcuno”
Un rumore diverso, voci nuove, parole strane.
Poi braccia che sorreggono. Improvvisamente asciutto,
caldo.
Sulle labbra un liquido dolce.
“Amed, sono stanca, adesso posso dormire?” Fatima
lascia che il suo corpo insegua una pace senza sogni.
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Nella capanna sbilenca le lacrime di una mamma
soffocano la speranza.
Brava, come sempre!
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