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Visualizzazione dei post da luglio 20, 2025

Le frasi che non dimentichiamo

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Ognuno di noi ricorda le frasi ascoltate o che ci sono state dette durante l'infanzia. Cariche di significati che non sempre siamo stati n grado, allora, di comprendere... L’età del perché di Gianna Fossati.   Non abbandonava con gli occhi quella finestra dai vetri sporchi, dalla tenda di velluto cremisi che risaliva ai tempi di Luigi Filippo. Dalla camera dei nonni, dove Annina, quattro anni, dormiva, si vedeva la casa dirimpetto, con i muri chiari e una finestra con le persiane spalancate e i vetri polverosi sempre chiusi. Annina sapeva bene che, in quelle calde mattinate estive, nonna a una certa ora spalancava tutto, faceva prendere aria a lenzuola e cuscini. Respiravano anche le tendine a fiorellini, così allegre e ariose che non somigliavano per nulla ai tendoni pesanti dal colore troppo intenso che lei continuava a fissare. Le ricordavano il sipario del teatrino della scuola materna. Cosa nascondevano? E perché? Non aveva avuto risposte in casa, ma non desisteva ...

Buon mercoledì!

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  La prudenza di Patrizia Cancelliere   Era una persona, all'apparenza, del tutto simile a quelli che si incontrano nei quartieri eleganti delle grandi città, per vendere aspirapolvere oppure prodotti per pulire le case di lusso. Di solito i suoi gesti erano calmi e misurati ma ora percorreva il ponte a grandi passi lasciandosi alle spalle i giardini del castello. In accordo con la sua rabbia, le falde del cappotto nero, ad ogni passo, sbattevano furiosamente contro le sue gambe. Questa volta l’hai vinta tu , pensava, ma so tutto di te e ti ritroverò . Seduto su una panchina appartata nei giardini del castello di Schwerin, l’uomo tirava molliche di pane alle papere. A quell’ora del mattino i vialetti erano deserti: il freddo dei primi giorni di aprile scoraggiava ancora le passeggiate in quel luogo meraviglioso. Il suo aspetto era anonimo, infagottato nel pesante cappotto nero, il cappello ben calzato, non avrebbe attirato la curiosità di nessuno che si fosse trovato...

Buon inizio di settimana!

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  Fuori programma di Roberto Ghione Era una persona, all'apparenza, del tutto simile a quelli che si incontrano nei quartieri eleganti delle grandi città, per vendere aspirapolveri oppure prodotti per pulire le case. Quando, quella sera, suonarono alla porta, rimasi sorpreso. "Strano", pensai, "di lunedì e poi dopocena". Di solito la nottata della partita a carte era il venerdì. Erano ormai 10 anni che vivevo in quel paesino sperduto tra le montagne. Un brivido gelido mi corse lungo la schiena. Mi dissi che avrei fatto meglio a non aprire, ma poi pensai che non sarebbe servito a niente. L'oscurità era deturpata dalla luce del porticato. Faceva freddo, ma l'uomo in piedi di fronte a me, sembrava non accorgersene. Era decisamente elegante. Completo fumo di Londra, scarpe artigianali di un buon cuoio morbido, sul capo un Borsalino leggermente inclinato. "Posso entrare?", mi chiese, i suoi occhi erano duri, decisi. Ci sedem...