Buon caldo giovedì!

 C'era un cinese ...
  di Gianna Fossati


“L’ho già visto quel viso!”pensai guardando l’uomo sdraiato nel lettino accanto al mio e mi ci vollero ore per ricordare dove.
Sono arrivata alla spiaggia di primo mattino per sfruttare le ore migliori . Mi sprofondo nella sdraio proprio nel momento in cui una voce gentile mi rivolge un “Ciao! Come va?” Osservo subito il profilo orientale del mio vicino. Un cinese. E chi è?
Mi affretto a rispondere: ”Ciao! Bene, grazie!” Una risposta neutra, educata, come si conviene a una signora della mia età e intanto penso che “Ciao!” lo dico a tutti i cinesi che incontro, ma questo che ci azzecca? Ha i capelli neri tagliati a spazzola, corporatura magra ma non scarna. Quanti anni può avere ? Non azzardo ipotesi. Sembrano tutti uguali. Nel frattempo mi faccio un film. Non è il fruttivendolo del mercato perché lo riconoscerei. E neanche il commesso dell’emporio dove ho comprato le infradito: a quest’ora è dietro il bancone.
Lui continua: ”Anche tu sei mattiniera. Ti piace il bagno nell’acqua fredda?”
“No. -balbetto incerta- Mi piace la spiaggia quando c’è poca gente!” E intanto rifletto che l’italiano lo parla correttamente, senza inflessioni particolari.  Per una che stamattina per poco non si lavava la faccia con gli occhiali sul naso e ha appena rischiato di perdere le chiavi dell’auto per la terza volta, il futuro, anche prossimo, si fa tragico. L’ombra dell’Alzheimer incombe su di me, la fisionomista di famiglia che non dimenticava mai né una faccia né un nome?    Mi decido ad azzardare: ”Anche tu preferisci il mare al mattino?”
“Sì-risponde-Abbiamo gli stessi gusti!” Mi chiedo cosa posso ancora domandargli, ma lui ribatte: ”Approfitto di questi giorni di ferie per godermi un po’ di libertà!”
Niente, non mi si sblocca neppure un neurone solitario. E’ uno che lavora, ma dove? Forse è un paramedico ,come nel serial che seguo in tivù? Sono una nonnina sulla via del declino! Lui all’improvviso si gira e scorgo un guizzo di ilarità nei suoi occhi: ”Come sta Millo?”
“Dong! - esplodo come fulminata - Dong, se non era per te il mio gattone non sarebbe mai sceso da quel tetto!!!Posso offrirti una granita, una bibita fresca?” lo incalzo giuliva. Dong è l’ingegnere chimico del secondo piano. Caro e bel ragazzo, se potessi lo bacerei!



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