Il racconto di Anna Corti
Siamo ad Agosto. Le giornate sono ancora piene di luce, sole, vacanze e, qualche volta anche di nostalgie.
IL RIMPIANTO
DEL MAREdi Anna Corti
Anche quest’anno siamo tornati al mare, in questa casa che ci
conosce da oltre cinquant’anni, che è stata testimone silenzioso delle vicende
liete e tristi che hanno accompagnato la
nostra famiglia.
Potevamo anche andare all’altro capo del mondo, ma poi si
ritornava qui per stare insieme, per ritrovarci, per essere di nuovo famiglia.
Mi affaccio dal terrazzo, le case colorate di Celle sotto di
me, fino al mare laggiù, Immenso, azzurro e immobile nel sole di questa
caldissima giornata di luglio.
Chiudo gli occhi e rivedo i miei bimbi che giocano e si
rincorrono su questo terrazzo, ridendo fra le palline colorate, i trattori, le
macchinine e le bambole sparpagliati dappertutto, mentre nonna Buba, come
l’hanno chiamata appena hanno cominciato a parlare, li sorveglia e li richiama
con fermezza. E’ sempre stata dolce con loro, seppure molto severa, come del
resto lo è stata con me e con mio
fratello.
Mi ritorna in mente la stessa scena, molti anni dopo. Sono
Edo e Bea che stanno correndo, i dinosauri si sono aggiunti ai giochi che hanno ritrovato nell’armadio,
nonna Buba, che è rimasta tale anche per loro e tale rimarrà per sempre per la
nostra famiglia, li sta seguendo e li richiama con dolcezza, la voce più
flebile, la testa completamente bianca.
Amava moltissimo il mare, che non aveva avuto la possibilità
di conoscere da bambina, stava a Celle
per lunghi periodi, anche d’inverno, e volle tornarci anche l’ultima estate,
anche se immergeva ormai soltanto le gambe, per sentire ancora lo sciacquio
delle onde che la accarezzavano dolcemente.
Arrivavo in spiaggia e subito mi informavano: ”Nonna Buba è già scesa.”
Cercavo la sua testa bianca e la vedevo, di volta in volta presso
un ombrellone diverso, perché tutti la salutavano e chiacchieravano volentieri
con lei. Era diventata la nonna della spiaggia!
Anche oggi, quando arrivo, guardo istintivamente verso la
prima fila di ombrelloni, sperando quasi di rivedere quella testa bianca. Ma
non c’è più!
Resta soltanto nel mio
cuore.
Il mare intanto continua a infrangersi sulla riva, nel suo
movimento immutabile e pare che accompagni il mio struggente rimpianto.
Bello! E condivisibile.Abbiamo tutti una nonna Buba nel cuore.
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