Gustavo il robot e La capriola Bloom

 Ecco le ultime due fiabe scritte e lette agli alunni della primaria di Litta Parodi. 



GUSTAVO, IL ROBOT
di Anna Corti

In classe erano arrivati cinque piccoli robot mandati dal direttore perché i bambini imparassero a usarli.

Avevano una forma allungata, come un biscotto, sì, come quei biscotti che usa la mamma per fare il tiramisu. Avevano due piccoli piedistalli per tenerli diritti, che sembravano piedini. I bambini impararono a usare i comandi per farli camminare, correre, girarsi. Tutti i robottini ubbidivano senza problemi, ad accezione del robot Gustavo che non riusciva a correre perché si era bruciato il circuito che lo comandava. La maestra ne  aveva già chiesto la riparazione, ma nessuno era venuto a sistemarlo.

Intanto i bambini erano eccitati: dovevano preparare lo spettacolo per la festa dell’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di fine anno.

I robottini erano tristi, i bambini non avevano più tempo di giocare con loro! Pensarono allora di fare una sorpresa!  Sarebbero corsi sul palco e avrebbero fatto un bel girotondo intorno a loro!

Il giorno della festa, quando i bambini erano già tutti sul palco, partirono per raggiungerli. Dopo alcuni passi, si accorsero che mancava Gustavo. Era rimasto, triste e sconsolato al suo posto. “Andate senza di me, non posso correre e vi farei solo perdere tempo!” 

Gli altri robottini non vollero sentire ragione, lo racchiusero in mezzo a loro aiutandolo a camminare più velocemente e, seppure con qualche minuto di ritardo, arrivarono sul palco.

I bambini gridarono felici nel vedere i loro robottini e fecero un grande girotondo sul palco. Tutti i presenti applaudirono, anche se il girotondo ogni tanto rallentava e andava fuori tempo.

Il robottino Gustavo era felice e gridava “Buon Anno Nuovo a tutti!”




LA CAPRIOLA BLOOM
di Sandra Bruno

Questa è una storia di ieri, di oggi e di domani.

Ai primi freddi le foglie degli alberi cambiano colore, perdono il verde brillante dell’estate e diventano gialle, arancioni o rossicce, poi cadono a terra formando un tappeto.

Nel bosco, sullo strato scricchiolante delle foglie cadute saltella felice una famigliola di caprioli.

C’è papà Altan a cui stanno cadendo le corna, come le foglie. Ricresceranno solo in primavera. C’è mamma Bessi, il manto morbido e rossiccio, il grazioso musetto che si intrufola nel terreno per cercare bacche e ghiande. Ci sono i figlioletti.

Lorens, un maschietto con due occhietti nerissimi che brillano alla luce del sole autunnale, corre senza sosta tra i cespugli bassi del bosco.

Bloom una giovanissima capriola che si infila con passo elegante tra i rami tenendo il capo alzato, le orecchie dritte per cogliere ogni piccolo rumore.

I quattro animali, per abbeverarsi, si avvicinano al lago “dei piccoli desideri”.

L’ acqua trasparente illuminata dal sole riflette il colore acceso delle ultime foglie ancora sugli alberi e i musi graziosi dei caprioli.

Lorens gioca con l’acqua, si immerge con tutte le zampe e saltellando fa mille schizzi.

Bloom si allontana un poco e osserva il suo riflesso nell’acqua, “come sei bella” dice Bessi alle sue spalle.

“Mamma, non ti avevo sentito. Non sono bella, non ho neppure le corna.”

“Neanch’io ho le corna eppure sono carina” sorride la mamma

“Vorrei delle corna vere, non quei due rametti che crescono a papà in primavera. Delle belle corna lunghe robuste come quelle di Romeo il cervo di Val Di dentro”

“Lui è appunto un cervo noi siamo capriole e siamo molto belle così”

Bloom si gira e si rigira difronte allo specchio d’acqua

“Mamma guarda non ho neppure la coda, solo un mozzicone di pelo”

“Bianco e morbido come il mio” le mostra mamma.

“Io vorrei una bella coda grande vaporosa da sventolare di qua e di la, sai come quella di Vichi la volpe che vive nel boschetto dei castagni”

“Ma cosa te ne fai di una coda?” sbuffa la mamma “è solo un impedimento per muoversi tra i rami del bosco, con le nostre zampe saltiamo leggere”

“Appunto le zampe” aggiunge Bloom “abbiamo zampe troppo esili, hai visto come sono robuste quelle delle mucche pezzate che pascolano nel pratone dei rododendri”

La mamma di mette a ridere “ma dai che brutte e poi con quelle come faresti a saltare?”

“Sei bellissima così, adesso bevi che poi andiamo. Devo andare a sgridare tuo fratello che si sta immergendo sino al collo nell’acqua”

Bessi si allontana saltellando con grazia.

Bloom, continua a specchiarsi cercando di immaginarsi con le corna da cervo, la coda da volpe e le zampe da mucca.

Ad un tratto sente una vocina proveniente dall’acqua. “Capriola Bloom, capriola Bloom”

“Chi sei?” chiede

“Sono Grimilde, la maga che vive nel lago. Ho sentito quello che dicevi, saresti proprio bella con le corna di cervo, la coda di volpe e le zampe di mucca!”

“Davvero, lo pensi anche tu. Mamma dice di no!”

“Non badare a mamma, se vuoi ti posso trasformare come desideri”

“Ma se papà e mamma mi vedono poi mi sgridano!”

“L’incantesimo sarà solo per te, loro ti vedranno sempre come sei ora”

Bloom ci pensa un attimo “possiamo provare, poi…”

Grimilde aggiunge “però non potrai tornare indietro, per loro sarai sempre la solita Bloom, ma tu avrai corna, coda e zampe. E non dovrai mai dire a nessuno chi ti ha trasformato così! E’ un segreto! Giura!”

Bloom, con un poco di apprensione, ma con voce decisa dice “giuro”. Un gorgo si forma ai piedi della capriola che viene avvolta dall’acqua gelata del lago. Dopo poco tutto torna calmo e la cucciola vede la sua immagine, rilessa nell’acqua, trasformata.

La mamma chiama “Bloom vieni dobbiamo andare”

“Arrivo mamma!” cerca di saltare ma le pesanti zampe affondano nel terreno paludoso attorno al lago e fatica a muoversi.

“Bloom acchiappami” grida Lorens “vieni, cosa fai?” il capriolo fa su e giù aspettando che la sorella lo insegua e la guarda perplesso.

La capriola, finalmente, riesce a muoversi con l’agilità di un pachiderma e grida al fratello “adesso ti acciuffo”.

Dopo solo due passi, le lunghe corna si impigliano tra i rami bassi e Bloom è nuovamente bloccata.

Lorens, mamma e papà la guardano incuriositi mentre muove a destra e sinistra il capo cercando di liberarsi.

“Cosa fai con quella testa, sembri un pendolo, giù, su, destra, sinistra, cosa succede?” dice il papà

“Ci sono le mosche che mi tormentano, adesso arrivo”

Finalmente, dopo aver disincastrato le corna, si muove velocemente verso i tre caprioli che la stanno aspettando e la guardano sempre più perplessi.

Ma ad un tratto si blocca nuovamente, la lunga coda si è infilata dentro un basso cespuglio che la trattiene come fosse una morsa.

Inizia a muovere il sedere a destra e a sinistra per liberarsi.

Mamma sempre più sospettosa “cosa succede?”

Lorens ride “Le api ti morsicano il sedere?”

Papà si avvicina e scorge due grosse lacrime che scendono dagli occhioni neri della sua figlioletta.

I tre caprioli sono intorno a Bloom e cercano di consolarla, mamma accarezzandola le chiede “che cosa succede?”

“Mamma non posso parlare ho fatto un giuramento” singhiozza la capriolina.

“Nessun segreto deve esserci tra noi” aggiunge comprensivo papà “a noi puoi dire qualsiasi cosa e ti aiuteremo sempre”

Bessi, comprensiva. “Bloom, forse ho capito cosa è successo, hai parlato con Grimilde?”

La capriolina abbassa il capo e con un filo di voce “si”

La mamma è furiosa “Vieni subito con me” tuona a Bloom.

Arrivata sulle rive del lago urla “Grimilde, vieni fuori, ne hai combinate un’altra delle tue, adesso devi immediatamente togliere l’incantesimo alla mia figliola, altrimenti chiamo l’incantatore dell’acqua e gli chiederò di darti una bella lezione.”

Grimilde è malefica, ma non stupida sa che Bessi conosce bene l’incantatore dell’acqua e lui potrebbe veramente costringerla ad abbandonare il lago.

Ad un tratto una alta fontana d’acqua si alza dal lago e gli schizzi arrivano sino alla capriola. Bloom, avvolta da una nuvola di gradevole vapore si sente rigenerata e non deve neppure specchiarsi nell’acqua tornata calma per capire che il suo corpo è ridiventato grazioso e armonioso come prima. Bloom sorride serena.

La mamma la osserva soddisfatta, il papà e Lorens sono accanto a lei.

“Vedi piccola, la natura ha voluto che fossimo così per poter correre e brucare senza nessuna difficoltà, forse non siamo perfetti ma siamo unici e così dobbiamo rimanere” dice il papà Altan

“E ricordati cara che sulla tua famiglia puoi sempre contare e tra noi non ci devono essere segreti. Qualsiasi dubbio o difficoltà devi condividerlo con noi” aggiunge la mamma con un piccolo buffetto sul muso.

Lorens, che non ha smesso un istante di saltellare, aggiunge “adesso basta, adiamo a giocare!”

“Arrivo Lorens” Bloom balzando con leggerezza sulle foglie scricchiolante del bosco pensa “però non è male essere una capriola, senza corna, senza coda e con quattro zampette leggere e scattanti e ho anche un musetto molto carino. E’ stato sciocco pensare di voler essere diversa, sono proprio fiera di essere così come sono.”








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