Momenti creativi a Cascinagrossa (Alessandria).
Gli iscritti al laboratorio di scrittura
di UnitreAlessadria incontrano studenti della primaria di Cascinagrossa.
Il progetto ha preso vita a novembre
quando sono stati presi i primi contatti, grazie a Sandra Bruno, con la
Biblioteca popolare Serafino Bruna di Cascinagrossa (AL) al fine di organizzare
momenti di lettura durante il periodo natalizio.
Abbiamo pensato a cosa potesse
interessare ai giovani partecipanti e abbiamo deciso per la lettura di 4 fiabe
inedite pensate e scritte appositamente per loro.
Da qui i 4 incontri messi in calendario:
mercoledì 11 dicembre con gli alunni della 4° elementare, giovedì 12 dicembre
con quelli della 1° e della 2° mentre martedì 17 e giovedì 19 dicembre
incontreremo le classi 3° e 5°.
Un’esperienza che ha dato la possibilità
agli autori di mettersi in gioco su un genere letterario, quello della fiaba,
tutt’altro che semplice, una fatica ampiamente ricambiata dai giovani uditori
per l’interesse mostrato e per la partecipazione.
Un grazie ai responsabili della Biblioteca
per la splendida accoglienza, agli insegnanti, agli organi di stampa che hanno
dato comunicazione dell’iniziativa ma soprattutto agli alunni!
Ecco le due fiabe già lette scritte da Daniela Lintinio e Patrizia Cancelliere.
Dicembredi Daniela Lentinio
Fuori fa freddo.
Per uscire servono sciarpe, guanti,
cappellino e cappotto.
Mi piace uscire poiché da alcuni giorni
c’è un’atmosfera strana in città e in paese: ci sono luci che addobbano le vie,
suoni e colori mai visti prima.
Vedo persone allegre che si rivolgono sorrisi e auguri.
Anch’io sono allegra, la mamma mi ha
detto che presto sarà festa, una festa per grandi e piccini.
Ora sono in strada e incantata guardo le luci e quasi non sento il freddo ma all’improvviso vedo spuntare un elfo che ride e, ad ogni suo passo, le luci si spengono e anche i suoni e i colori non ci sono più.
La città è buia, la gente è diventata triste, quest’elfo dispettoso ha proprio fatto un guaio e rovinato tutto.
«Sveglia Fiorenza, dobbiamo alzarci e prepararci per andare a scuola» sento dire.
Oh! Che fortuna! È stato solo un brutto
sogno. Mi alzo contenta. I suoni e i colori della festa ci sono ancora tutti!
La principessa con il naso gelato.di Patrizia Cancelliere.
C’erano una volta un re e una regina con una bambina dal nome Galatina.
Era una bimba bellissima ma, per colpa di un incantesimo di un mago cattivo, il
suo nasino era sempre gelato.
Il re, suo padre, era molto preoccupato per questo “Non troverà
nessuno che la voglia sposare,” si lamentava “e il nostro regno farà una brutta
fine!”
La regina, invece, era convinta che Galatina sarebbe stare
benone anche senza sposarsi ma non osava opporsi al marito e quindi, insieme,
cercarono una soluzione.
“Ecco cosa faremo”, disse il re, “spediremo i tre cavalieri più
coraggiosi del regno in ogni angolo del mondo a cercare una soluzione per
questo problema. Chi ci riuscirà sarà nominato arci-iper-superduca e lo copriremo
d’oro e di pietre preziose.”
I tre valorosi cavalieri, Teleferico, Guidobaldo e Serafonio
partirono, armati di tutto punto, con la benedizione del re, della regina e di
tutto il popolo.
Passarono alcuni anni senza che si avessero loro notizie; la
principessina cresceva e continuava ad avere, purtroppo, il naso sempre più
gelato.
Un bel giorno, fra le acclamazioni della folla che li seguiva
festante, si presentarono a palazzo i tre intrepidi cavalieri.
“Sire”, disse Teleferico, “siamo tornati e ciascuno di noi ha
affrontato incredibili pericoli e grandi avventure per scaldare il naso della
principessa. Io ho viaggiato fino al Vulcano di Fuoco, sotto il quale vive il
feroce Drago Sputafiamme. Ho combattuto con lui e gli ho rubato un pezzo di
Lava Magica. Potremo scaldare al suo calore il naso della principessa senza
bruciarlo!”
“Io”, disse Guidobaldo, facendosi avanti, “a cavallo del mio
instancabile destriero, sono arrivato ai confini del mondo e ho raccolto in un’ampolla
l’acqua della Fonte Fatata, combattendo contro le ninfe che la proteggono.
Potremo scaldare con il suo calore il naso della principessa senza bruciarlo!”
“Io”, disse Serafonio, tutto fiero, “ho inseguito il furioso e
selvaggio Abominevole Caprone dei Ghiacci oltre le Montagne Puntute e, con
astuzia e con grande coraggio, nella notte scura, sono riuscito a tagliargli
una grossa ciocca del suo caldissimo mantello. Potremo scaldare al suo calore
il naso della principessa!”
Il Re fece subito venire la principessa Galatina, che ormai era
una bella bimba di nove anni, sempre con il naso leggermente blu per il freddo.
Con le dovute cautele, avvicinarono al suo nasino la Lava Magica
che, immediatamente, divenne una pietra fredda e dura, lo spruzzarono con
l’acqua della Fonte Fatata che subito diventò ghiaccio mentre la grossa ciocca
di caldo pelo dell’Abominevole Caprone dei Ghiacci, congelata, si ridusse in
polvere.
La delusione era grande e ormai tutti si rassegnarono: per il
naso gelato della principessa non c’era nessun rimedio.
Galatina non aveva fratelli e spesso si aggirava per il
giardino, alla ricerca di qualcuno con cui giocare. Gli altri bimbi, però, figli dei nobili e dei
notabili del castello, la tenevano a distanza e lei non ne comprendeva il
motivo.
Ma una volta udì, per caso, la duchessa Adelonza Perfettini
della Valle Storta dire ai suoi figli “Mi raccomando, non giocate con la
principessa Galatina! Potrebbe essere contagiosa e potrebbe attaccare anche a
voi il naso gelato!” Galatina ci rimase molto male e, da allora, non cercò più
la compagnia dei suoi amichetti.
Passava molto tempo da sola girovagando per le grandi sale del
castello alla ricerca dei passaggi segreti e porte nascoste. Un giorno, mentre
si aggirava nei sotterranei, sentì qualcuno che si lamentava “Me misero”,
diceva una vocina, “guarda dove sono finito! In una trappola per topi! Così
imparo a essere ingordo e golosone, ma quel pezzo di formaggio era buonissimo.
Yumm, yumm, ne sento ancora il profumo sui baffi! Come farò a uscire di qua?”
Galatina guardò meglio e vide un topino imprigionato in una gabbietta, che
piangeva seduto sulla sua coda. “Oh, poverello!” Esclamò Galatina “Adesso ti
libero!” e aprì lo sportellino della trappola permettendogli di sgusciare
fuori. “Grazie!’ disse il topolino presentandosi. “Mi chiamo Presby e sono un topo di
biblioteca. Che ci fa una ragazzina nei sotterranei del castello?”
“Sono la principessa Galatina” rispose lei facendo un inchino, “nessuno
vuole giocare con me perché ho il naso gelato, temono che sia contagioso e così
trascorro le giornate girovagando qua e là.
“Accidenti, mi dispiace per te!”
Ma tu parli!” disse la principessa. “Allora sei un topo magico!
Ma … se hai dei poteri magici, perché non hai aperto da solo la gabbia? “
“Perché posso usare i miei poteri solo in un certo posto. Ti ci
posso portare e sono sicura che ti piacerà moltissimo, seguimi!”
Attraversarono molte sale, salirono molte scale e, infine,
arrivarono in cima alla Torre Est, dalla quale si vedeva il sorgere del sole.
Presby aprì la spessa porta di legno e Galatina rimase senza fiato per la
meraviglia. Davanti ai suoi occhi c’era la più bella e grande biblioteca che
avesse mai visto, piena di libri di tutte le dimensioni, in scaffali che
arrivavano fino all’altissimo soffitto.
“Questa è la biblioteca che hanno costruito i tuoi nonni che
amavano leggere e scrivere. Qui potrai trovare tante storie e tanti personaggi
che ti faranno compagnia e non ti sentirai mai più sola. Scegli un libro” le
propose Presby, ridacchiando sotto i baffi.
Lo sguardo della bimba cadde su un libriccino di pelle blu, con
fantasiosi disegni dorati sulla copertina “Questo è bellissimo!” disse e lo
aprì. Dalle vecchie pagine si sprigionò un aroma intenso che sapeva di mare, di
caldarroste e di fiori, di arancio e di torta al cioccolato. E mentre Galatina
annusava tutti quei buonissimi profumi, il suo nasino diventava rosa e caldo e
il topolino saltellava allegro sulle corte zampette, tutto contento di aver
azzeccato la magia giusta.
La notizia si sparse velocemente per il regno e ci fu una grande
festa con tanto cibo, musica, canti e balli, balconi fioriti e illuminati e
fragranze deliziose per tutte le vie e da quel giorno Galatina e Presby
diventarono amicissimi!
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